Madre che arrivi coi vagoni delle otto,
- hai viaggiato tutta la notte -
madre che scendi oltre i binari,
madre dai fazzoletti profumati,
dalle camicette ricamate male.
Adesso cerca di andare, sali,
è la vettura questa che parte quando vuole.
Madre che in ogni figlio solo i giochi
hai capito, e la fame, devi andare.
Tra le braccia hai fiori blu, a fasci.
Non sai che quel poco, da sempre,
quanto basta per un sorgere di sole.
Madre che ho tanto cercato
su strade di sassi e brughiere.
Lascia e guardami da lontano
perché non abbia freddo e sorrida.
Confonderò le parole che dicevo e i silenzi
senza che tu capissi. L'essenza è viva
ancora e grida, oltre il fischio del treno.