Ascolta i tuoi passi.
La montagna è quasi buia
e tutte le pietre aspettano la luna
scalfite dal vento e dalle piogge.
Non essere stanco.
Raccogli gli stupori della sera.
Hai inseguito giochi tra paure di favole
e brillano ancora sui sentieri
scimitarre d'argento.
Sornioni gli animali dei sogni
s'accoccolano all'ombra della valle.
Riprendi l'erta.
Non sale nessuno con te.
Ma non sei solo in attesa del sole.
Impregna la terra di prodigi e scava.
Nottetempo crescono tra le zolle
i fiori selvaggi della vita.
Scuoti il terriccio dalle mani
prima che si spengano le stelle.
La fatica non conta:
è la stessa, aspra, che tormentò
il padre di tuo padre
in mattini remoti che non conosci
e si dibatte nei fragori passati.
Se avanzerai spedito nell'alba
accecheranno al sole i licheni
e non più grevi saranno le ombre.