Spesso è stanca feroce.
All'acqua giustiziera
affida le chiavi dei sogni.
D'un balzo a terra,
alla comune strada afferrata
per farne sole,
conta i gorgògli.
E l'allegrezza invade
falangi di caprifogli,
blocchi di gigli di terra.
Vince, e fa cantare la roccia.
Passa tra le tribù dei pastori a gola dura,
animando a tocchi le cascate,
bevendo l'anima che batte intorno,
forte come un galoppo o un volo.