Blando il tono, socchiusi gli occhi,
fermo, il viandante sorto dalla nebbia.
La sua domanda cade tra le rocce
nel cerchio che la brina trascolora.
Plasma la notte il tempo e lo conduce.
Fiabesco il raggio di una mezzaluna
cadendo abbaglia fasci di catene
verdi, come fiori di caprifoglio.
Rivoli di cristalli e bacche di rubino.
Tende le mani, sfuma una visione.
Un canto, repentino, allunga e muore,
per impennarsi alto oltre le guglie
dove, nel vento, sta sorgendo il sole.